Organico/inorganico

di Stefania Bruno

L'oggetto-materia, nel suo movimento lento e inaspettato, è in continuo divenire nello spazio; in questo modo la metamorfosi consente la percezione di sensazioni e immagini persino sgradevoli. La fatica, il sudore, lo sforzo: emergono nonostante lo statuto artificioso della messa in scena. Azioni come la corda che si srotola dal sacco (Sacco) rimanda all'immagine delle viscere che vengono estrapolate dal corpo; questo a sua volta, svelato in maniera informale cela un'organicità putrefatta.

Questa trasformazione accade in tempo reale, è l'evoluzione dei fatti, nello scorrimento lento ma riflessivo proprio della percezione.