Comune di Roccastrada
  Progetto
  Guidoriccio

 

Cantiere virtuale di cooperazione multidisciplinare
  per lo scambio, integrazione e diffusione di idee, esperienze, risultati
  nel settore del recupero dei beni culturali

Nel corso della realizzazione delle fasi di studio e delle prime azioni di recupero della Rocca di Montemassi, abbiamo potuto verificare come il ripristino di un bene vada oltre al semplice intervento architettonico, ma richieda il coinvolgimento di diverse competenze - storici, archeologi, architetti, sociologi, economisti, esperti del paesaggio - capaci di realizzare un progetto integrato.
  Oggetto dell'iniziativa è la realizzazione di un momento di scambio e confronto multidisciplinare in tempo reale tra esperti di tutta Europa, destinato alla messa a punto di una metodologia di intervento capace di affrontare i problemi connessi al recupero e al riutilizzo degli edifici storici e dell'ambiente nel quale sono inseriti.
  In occasione della seconda campagna di scavi archeologici nel castello di Montemassi il Comune di Roccastrada intende promuovere una serie di iniziative destinate a
  creare momenti di cooperazione scientifica, di scambio di idee, di studio e di analisi multidisciplinare
  divulgare in ambienti professionistici e non, una consapevolezza generale dell'importanza e del valore della conservazione dei beni culturali, anche in termini sociali ed economici
  applicare l'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione in rete, alla divulgazione di una azione su un bene già oggetto di rappresentazione nel '300.

La Rocca di Montemassi è conosciuta in tutto il mondo per la sua rappresentazione nell'affresco attribuito a Simone Martini, conservato nella sala del Mappamondo nel Palazzo Pubblico di Siena. Nell'affresco il comandante Guidoriccio da Fogliano, alla testa delle truppe senesi, cinge d'assedio la Rocca di Montemassi, durante una delle campagne militari della città toscana.
  L'opera, oltre che per la sua bellezza, è famosa perché rappresenta una significativa svolta nella storia dell'arte italiana: è infatti il primo affresco che raffigura un paesaggio dall'impianto realistico. Il luogo assume quindi una molteplice importanza:
  per il valore storico architettonico,
  per il paesaggio che lo circonda, del quale abbiamo una veritiera raffigurazione nell'affresco,
  per essere stato oggetto di comunicazione con gli strumenti utilizzati nel 1300.

Il progetto è stato denominato Guidoriccio, dal nome del cavaliere rappresentato come figura centrale nell'affresco, a simbolizzare il carattere multidisciplinare dell'iniziativa che vede attualmente al lavoro archeologi, architetti, storici dell'arte, economisti, esperti di comunicazione e di nuove tecnologie.

La Rocca di Montemassi può rappresentare una valida occasione di studio. Nata a seguito di un processo di "arroccamento" delle popolazioni della pianura nel primo medio evo, oggetto di conquista durante le campagne militari di Siena, divenne in seguito centro agricolo, luogo di residenza dei minatori che lavoravano nelle vicine miniere di Ribolla, fino a subire un continuo e forte spopolamento dopo la chiusura dell'attività di estrazione seguita alla tragica esplosione del 1954.

Dopo una polemica scoppiata nel 1996 a seguito di una lottizzazione realizzata nei pressi del borgo, il Ministero dei Beni culturali ha voluto tutelare in maniera forte il bene, ponendo un vincolo paesaggistico ad un panorama divenuto ormai parte del patrimonio culturale internazionale grazie all'affresco.

Oltre ad una tutela normativa, il Ministero dei Beni Culturali e il Comune di Roccastrada - nel quale si trova la rocca - hanno avviato un programma destinato a restituire alla collettività internazionale un bene prezioso, favorendo contemporaneamente la ripresa economica di un territorio altrimenti destinato all'abbandono. Le azioni previste sono:

difesa del bene culturale e sua valorizzazione attraverso
  studio statico, archeologico, e storico del bene
  consolidamento e messa in sicurezza
  recupero e riuso finalizzato del bene con spazi espositivi e convegnistici, realizzazione di percorsi scientifico - didattici quali la ricostruzione di tecniche di lavoro, le fasi costruttive del castello, gli ambienti di vita quotidiana, la ricostruzione di macchine da guerra e da assedio (così come ritratte nell'affresco)
  sviluppo di attività e servizi attraverso
  sistemazione delle vie d'accesso
  costruzione di servizi (parcheggi, ristori, ecc.)
  recupero di parti degradate del borgo
  sistemazione paesaggistica

Per la realizzazione del presente progetto il Comune di Roccastrada, in accordo con i suoi partner nazionali ed internazionali, ha previsto:

- Pubblicazione di un volume sulla prima campagna di scavi
  - Attivazione di un Sito Internet durante la campagna di scavo, con aggiornamento continuo dello stato di avanzamento e ripresa in diretta delle attività. Una sorta di "Cantiere Europeo" che favorisca in tempo reale lo scambio di esperienze e dei risultati raggiunti.
  - Organizzazione di un convegno dal titolo provvisorio: "Interdisciplinarietà nella salvaguardia e valorizzazione del bene culturale e l'uso di nuove tecnologie multimediali per la divulgazione". Oggetto del convegno sarà la verifica degli apporti multidisciplinari - storico, artistico, sociale, economico - nel recupero dei beni culturali e sulle opportunità fornite dalle nuove tecnologie multimediali nella realizzazione di un confronto continuo fra professionisti, per una divulgazione ampia e completa del patrimonio culturale europeo.
  - Divulgazione Europea dell'iniziativa

VALORI DEL PROGETTO
Valore scientifico studio di una metodologia di intervento  
Valore tecnico utilizzo di avanzati strumenti di comunicazione  
Valore simbolico dall'affresco ad Internet, un unico oggetto e la sua immagine nei secoli

Per la realizzazione di quanto previsto, l'Amministrazione Comunale di Roccastrada intende contribuire con beni, servizi, dedicandogli parte dei fondi destinati al recupero del bene e del luogo. Si fa inoltre promotore di un progetto Europeo che riunisca Enti pubblici e privati interessati all'iniziativa, che intendano partecipare con un apporto di idee e di esperienza, richiedendo inoltre un contributo finanziario all Unione Europea nell'ambito del Programma di Azioni Raffaello.

Note storiche sul castello di Montemassi

a. 1072: prime notizie del Castello di Montemassi, quando il conte Ildebrando dona il patronato di S. Andrea e Genziano di Montemassi, alla chiesa di S. Margherita e S. Lucia di Sassoforte.
  a. 1214: atto di divisione del contado tra gli Aldobrandeschi di S. Fiora e quelli di Pitigliano
  a. 1260: il castello viene preso d'assedio dai senesi e smantellato
  Inizi sec. XIV: Montemassi è ricostruito in feudo sotto i Pannocchieschi
Inizi sec. XIV: Il Conte Nello di Pietra (citato da Dante nel Purgatorio, V, 33 - 36) stipula atti notarili nel suo "Palazzo" di Montemassi e nel 1303 affronta l'assedio degli Orvietani.

a: 1328: approfittando della fortuna di Castruccio Castracani, il castello si ribella a Siena e viene assediato da Guidoriccio da Fogliano.
  a: 1374: il castello, rimasto alla Repubblica, viene occupato dai Salimbeni, in ribellione al Governo di Siena.
  a: 1413: Siena delibera lo smantellamento delle fortificazioni del castello (non la sua distruzione)
  a. 1559: a seguito della caduta della Repubblica Senese, il castello entra nel Principato Mediceo.
  a. 1632: il castello passa al marchesato Malaspina.
  Inizi sec. XVII: i Lorena lasciano immuni alcuni dei privilegi del Feudo.
  a. 1770: il castello viene venduto ai Cambiaso di Genova e poi da questi a Vincenzo Salucci, finchè una successiva vicenda giudiziaria porta alla completa disgregazione del patrimonio territoriale del Feudo, che passa a nuovi proprietari.
  a. 1996: a seguito di una lottizzazione nei pressi della borgo, il Ministero dei Beni Culturali crea un vincolo paesaggistico.

Caratteri architettonici

Insieme duecentesco o tardo duecentesco, con aggiunte trecentesche e primo quattrocento (sperone e scarpa)
  La torre sud, più antica, ancora tardo romanica; l'altra, più snella, gotica.
  Nelle mura tracce della prima costruzione Aldobrandesca. Buona tecnica costruttiva.
  Il castello di Montemassi vanta una "delineata esterna" perchè non è stato confuso con le abitazioni, diversamente dal consueto.
  L'importanza del castello aumenta a dismisura per la correlazione possibile con l'affresco nel Palazzo Pubblico di Siena.

Stato di avanzamento del progetto e azioni programmate

Azioni svolte
  Il progetto complessivo necessita di un'ampia articolazione degli interventi sia per i consistenti investimenti, sia per la necessità di fare precedere ogni intervento di sistemazione e recupero da qualificati studi storici, archeologici, architettonici, sociologici, economici, e paesaggistici.
  Lo stato attuale del progetto consente di compiere un bilancio delle cose fatte e delle conoscenze acquisite e di mettere in campo azioni già programmate e finanziate; necessita invece ancora di una fase di studio e di progettazione sulla Rocca e sulle pertinenze prima di definire gli interventi conclusivi.
  Con l'Università di Siena, nel 1990, viene firmata una convenzione per un "intervento archeologico e la lettura stratigrafica delle murature e per lo studio della Rocca di Montemassi". Studio effettuato sotto la direzione dell'Istituto di Archeologia Medioevale diretto dal Prof. Riccardo Francovic. Detto studio, da una parte si conclude con una "analisi stratigrafica dei principali corpi di fabbrica della Rocca", dall'altra avvia una serie di campagne di scavo il cui scopo è delineare le principali fasi di edificazione del castello e di fornire elementi utili ad una analisi "statica" della Rocca. Dal 1991 al 1995 si svolgono ininterrotte campagne di scavo all'interno ed all'esterno della Rocca sempre sotto la direzione dell'Università di Siena (direttore di scavo il Dott. Roberto Parenti, responsabile di scavo la Dott.ssa Silvia Guideri, ambedue operanti presso il Dipartimento di Archeologia Medievale dell'Università di Siena). Queste campagne di scavo delineano un ricco intreccio di fasi costruttive. Le risultanze, tra l'altro, sono attualmente utilizzati per lo studio dell'affresco presente nel Palazzo Pubblico di Siena, che ritrae Guidoriccio all'assalto di Montemassi. Inoltre nel 1994 e nel 1995 il sito di scavo viene utilizzato come campo scuola nell'ambito di due corsi di formazione professionale per "Tecnici di scavo archeologico" organizzati dalla Amministrazione Provinciale. I risultati di questa attività di ricerca sono presentati nelle varia relazioni annuali di scavo e saranno compiutamente presentate in un volume curato dall'Università e pubblicato dalle edizioni "All'insegna del Giglio".
  Al progetto di sistemazione statica della Rocca viene interessata anche la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, nella persona del Prof. Salvatore di Pasquale, direttore del Dipartimento di Costruzioni. Con detta Università viene stipulata una convenzione fin dal dicembre 1989. Lo studio si conclude nel 1991 con un "Progetto per il consolidamento ed il successivo uso del Castello di Montemassi in territorio comunale".
  Le due convenzioni, oltre a quanto ricordato, hanno prodotto accurati rilievi dell'elevato e di quanto emerso con gli scavi. Nel 1996 i rilievi archeologici prodotti con le convenzioni con le Università di Siena e di Firenze vengono utilizzati da giovani architetti frequentanti un corso di formazione finalizzato alla digitalizzazione dei dati architettonici e alla successiva resa grafica. Il corso, sempre organizzato dalla Amministrazione Provinciale, ha prodotto una serie di sequenze animate inerenti le diverse fasi costruttive del Castello.
  Contemporaneamente a questa attività l'Amministrazione Comunale ha affidato l'incarico per la redazione di un "progetto coordinato per il recupero del Castello di Montemassi" agli architetti Barbagli, Morgante e Rashid di Firenze che, tra l'altro, hanno presentato anche una ipotesi di sistemazione paesaggistica, e stanno lavorando al preliminare del progetto di sistemazione viaria della zona dei servizi.

Azioni finanziate
  L'amministrazione ha acquisito la progettazione definitiva per la ristrutturazione di un locale pubblico nelle pertinenze del castello da destinare ad area espositiva e ristoro. A lavoro ultimato il locale sarà in grado di ospitare una piccola foresteria, servizi di ristoro, area espositiva e servizi per la popolazione.
  Il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali ha stanziato per il 1997 la cifra di 600 milioni per un primo intervento sulla Rocca e di 50 milioni per studi sulla sistemazione paesaggistica.
  Lo stanziamento denominato "Interventi per il risanamento della Rocca di Montemassi" è impegnato al Cap. 8103 nell'ambito del "piano di spesa del Ministero dei Beni Culturali per il 1997" ed è stato approvato con Decreto Ministeriale del 29/11/1996.
  Vi è impegno formale del Ministero a continuare negli stanziamenti fino a conclusione degli interventi di recupero.
  Tra l'Amministrazione Comunale (che interverrà con propri stanziamenti) e la Sovrintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali si è concordato di utilizzare i finanziamenti deliberati nel 1997 per i seguenti interventi:
  conclusione degli scavi nella parte centrale del castello
  progettazione di massima del consolidamento statico dell'intera Rocca e progettazione esecutiva della torre Sud
  avvio del cantiere di consolidamento della torre sud

Altri interventi previsti
  interventi sulla Rocca:
  estensione degli scavi al "Palazzo Signorile"
  progettazione definitiva del consolidamento
  progettazione del recupero funzionale
  conclusione degli scavi all'interno del castello
  conclusione degli interventi di consolidamento
  realizzazione del recupero funzionale

interventi sulle pertinenze
  sistemazione dell'area servizi
  accessi alla Rocca
  risanamento di un parte del borgo degradato
  interventi sul paesaggio
   Bibliografia

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