di Carlo Infante
"Capitale e lavoro sono state le variabili centrali nella societa' industriale, cosi' informazione e conoscenza saranno quelle cruciali nella societa' postindustriale".
Questa affermazione di Daniel Bell ci conferma un dato di cui siamo comunque certi: la merce piu' apprezzata del futuro sara' l'informazione.
E' per la sua distribuzione che si giocheranno le scommesse piu' importanti negli scenari del prossimo millennio.
In questa fase stiamo assistendo ad una tale accelerazione dei processi di elaborazione dell'informazione attraverso le tecnologie digitali da indurre un disorientamento.
Troppa offerta tecnologica.
Uno dei modi migliori per pensare ai "mestieri del futuro" non potra' che essere quello di creare nuove domande da porre di fronte a tutte queste potenzialita' offerte dall'"infosfera", per non affogare dentro questo mondo di dati e procedure ma bensi' navigarci.
Il punto decisivo sara' poi quello determinato dalla necessita' di produrre "valori d'uso" e non solo opportunita' di consumo.
Le nuove tecnologie della comunicazione ampieranno infatti le possibilita' di vita, renderanno piu' risolutivi le diverse attivita' della produzione e dello scambio sociale. Perche' questo accada e' necessario che emerga una consapevolezza che va oltre l'idea di utilizzare dei nuovi strumenti tecnologici per cogliere l'importanza del salto paradigmatico, una vera e propria rivoluzione copernicana in cui si va ridefinendo il rapporto tra uomo e mondo.
Nell'affrontare la questione del "telelavoro", nella sua accezione piu' sfumata ed ancora indeterminata, non si puo'che partire da questa riflessione.
Si deve accettare l'idea di essere all'interno di una generale mutazione culturale e comportamentale, a tal punto da modificare quello che Derrick de Kerckhove (l'erede di McLuhan) chiama il "brainframe": ovvero la cornice mentale, quella "forma mentis" programmata ormai fisiologicamente per il riconoscimento alfabetico. Il fatto stesso di svolgere delle attivita', produttive e sociali, attraverso la rete di telecomunicazione ci iniziera' a "pensare in linea", attraverso un rapporto sempre piu' stretto, grazie a "interfacce" sempre piu' amichevoli (friendly), tra la nostra mente,il nostro corpo, e le tecnologie a disposizione. Le diverse interazioni uomo-macchina saranno cosi' sempre meno meccaniche, sempre piu' fluide, sempre piu' sensibili. La mutazione dei linguaggi operativi multimediali corre quindi di pari passo a quella dei nostri comportamenti e delle nostre percezioni. Sta cambiando il nostro "sentire". Viene da pensare a come in culture come quella giapponese si sia gia' molto "avanti" in tal senso.
Nella loro tradizione esistono pero' condizioni innate, come il "Ma": una parola per intendere lo spazio-tempo. Per un occidentale non e' facile comprendere una concezione che sottende l'estetica,le arti marziali,le proporzioni dei giardini,la cerimonia del te.
"Il Ma - sostiene Michel Random (uno dei maggiori studiosi di cultura giapponese) e' percepito dietro ogni cosa come un indefinibile accordo musicale, un senso dell'esatto intervallo capace di provocare la risonanza perfetta".
Possiamo cosi' individuare nel "Ma" un'attitudine psicologica in grado di coniugarsi con la dimensione elettronica a tutti gli effetti, come una quintessenza delle nuove sensibilita' dell'era virtuale. Per intenderci: qualsiasi interazione a distanza (gia accadde all'inizio del secolo per il telefono) tende a riconfigurare il nostro rapporto con il mondo esterno. Con i programmi di modellizzazione tridimensionale possiamo creare oggetti virtuali da condividere anche con stazioni remote. L'impatto di realta' di questa azione e' resa da quel terribile acronimo che suona cosi':WYSIWIG (What you see is what you get:vedete quello che fate). Il salto paradigmatico e' in questa nuova coscienza: vivere una simulazione come un'esperienza reale e trovare nell'immaterialita di una visione interattiva, ovvero modificabile secondo precisi atti, uno "spaziotempo" da abitare.
Il fatto stesso che la cultura dei massmedia, quelli televisivi in primo luogo,pervasivi e generalisti (il "di tutto di piu'" inventato per guerreggiare per l'audience), sia destinata ad involversi, e' rivelatore della tendenza generale in atto. E' lo stesso Michael Chrichton a confermarcelo in un recente articolo per il"New Perspective Aquarterly" in cui esclama: "addio mass media dinosauri del 2000!". Emerge attraverso la diffusione esponenziale di personal computer multimediali, consolle di videogames, estensione delle reti di telecomunicazione, capacita' di elaborazione dei dati e delle immagini, una nuova potenzialita' degli utenti, in grado di diventare sempre di piu' "prosumer": produttori-consumatori delle informazioni.
Emerge insomma una nuova cultura d'uso promossa dall'interazione serrata tra sistemi di comunicazione e tecnologie digitali, ai massmedia si risponde con il "mymedia", la tecnologia di comunicazione personalizzata.
In questo non e' necessario essere dei "sysop" (operatori di sistema telematico) per progettare dei nuovi servizi da distribuire in rete, pacchetti informativi, "newsgroup", inventando un mestiere che nel futuro si espandera' fortemente: il "network provider", il fornitore di servizi in rete. Un lavoro fondato sul "telecommuting", tutto da inventare attraverso una flessibile attitudine alla ricerca e alla'acquisizione di conoscenze soggette a continua trasformazione. Un esperienza in cui si puo' scoprire il senso di uno degli slogan piu' affascinanti del comportamentismo cognitivo: "imparare ad imparare".
Carlo Infante
"Sopprimere la distanza e' aumentare la durata del tempo."
Alexandre Dumas
Da leggere:
Derrick de Kerckhove, BRAINFRAMES, Baskerville (divulgativo)
Alvin Toffler, LA TERZA ONDATA, Sperling &Kupfer (divulgativo)
Franco Berardi, LAVORO ZERO,Castelvecchi (divulgativo)
Giorgio Banaudi, LA BIBBIA DEL MODEM, Muzzio (tecnico)
Denis Ettinghoffer, L'IMPRESA VIRTUALE , Muzzio (tecnico-divulgativo)
Marshall McLuhan, GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE,Garzanti (divulgativo)
Giovanni Anceschi (a cura di), IL PROGETTO DELLE INTERFACCE, Domus Academy (tecnico-divulgativo)
Edgar Morin, IL METODO, Feltrinelli (divulgativo)
Pierre Levy, LE TECNOLOGIE DELL"INTELLIGENZA,A/Traverso-Synergon (divilgativo)
Michel Random, LA STRATEGIE DE L'INVISIBLE, Felin (divulgativo)
Daniel Bell, MICROELECTRONIC REVOLUTION, Forste-MIT (tecnico-divulgativo)
per "2000 al 2000" edito da Progetto di Comunicazione-FIAT , febbraio 1995